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  >  Actualité   >  Expositions  >  Il giornale dell’arte : Russi congelati

Il giornale dell’arte : Russi congelati

Un esperto americano ha bocciato l’autenticità di alcune opere
delle avanguardie russe esposte a Feriarte

MADRID. In Spagna infuria la polemica su alcune opere attribuite ai grandi nomi dell’avanguardia russa. L’ha scatenata William Cole, docente dell’Università di Harvard, esperto in perizie d’ arte e membro del comitato d’ammissione di Feriarte, la fiera di antiquariato e arte moderna, la cui 33ma edizione si è svolta lo scorso novembre a Madrid. Cole, incaricato di verificare l’autenticità di dipinti e opere grafiche delle avanguardie russe presentate dalla galleria tedesca Michael Nolte, li ha respinti tutti; tra le otto opere presentate dalla galleria Barbié di Barcellona, ne ha invece ammessa una soltanto, un piccolo disegno di Malevic. « Cole non ha voltuo tener conto della documentazione fornita in cataloghi di importanti mostre e da certificati di esperti come il curatore Jean-Claude Marcadé o Elena Basner, ex conservatore della Galleria Nazionale di San Pietroburgo », dice Manuel Barbié, che è stato obbligato a rimuovere dal suo stand opere di Alexandra Exter, Nina Kogan, Vladimir Lebedev, Liubov Popova e Ivan Puni. « Si tratta di opere apparse misteriosamente molti anni dopo la morte dei loro autori, accompagnate da una documentazione troppo recente, replica Cole. In ogni caso, prima di prendere una decisione così grave, ho consultato uno dei maggiori specialisti, il bulgaro Andrei Nakov ».

« Composizione con disco », attribuita a Ivan Puni
«Composizione con disco», attribuita a Ivan Puni, è una delle opere presentate della galleria Barbié di Barcellona e respinte da William Cole

Quest’ultimo, fondatore dell’Associazione Alexandra Exter, ricevette gli archivi e tutto il materiale dell’ atelier dell’artista morta nel ’48 dal suo erede Simon Lissim. In seguito alla confisca di opere considerate false e apparse lo scorso marzo nella mostra « Alexandra Exter et ses amis russes », organizzata dal mercante francese Jean Chauvelin, la giustizia francese ha concesso a Nakov, autore nel 1972 della prima monografia sull’artista ucraina, il diritto morale sulla sua opera. « Le opere viste nello stand di Barbié sono dubbie. Barbié non mi ha mai chiesto di consultare l’archivio Exter né di confrontare i pigmenti dei dipinti in suo possesso con la tavolozza dell’artista». Barbié ora annuncia azioni legali nei confronti di Cole, anche se l’unico appoggio del gallerista sembra essere la storica dell’arte Victoria Combalía, curatrice di varie mostre allestite nella stessa galleria.

❑ Roberta Bosco

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